Seguendo la tradizione familiare per oltre mezzo secolo Giacomo Vettori è stato il titolare di uno dei più importanti studi legali di Ancona. L’impegno in utroque iure non gli ha impedito di coltivare una viscerale passione per la carta stampata, anch’essa ereditata da quanti nelle generazioni che l’hanno preceduto, si sono occupati di giornali. All’origine ci fu il giovanissimo seguace di Cavour che, da Treviso dove lui era nato, lo inviò in missione ad Ancona nel 1870. E del quale l’odierno autore porta orgogliosamente il nome. Sin da ragazzo Giacomo ha firmato qualche disinvolto articolo di costume sui quotidiani diretti in varie città da suo padre Marcello. La sua, non celata, vena ironica ha quindi ispirato una serie di libretti densi di riflessioni spicciole ma anche di più impegnativi pensieri , spesso esterna in versi. Appunto il ricorso alla rima ed ai giochi di parole gli gli ha consentito di intrattenersi con una leggerezza, via via appesantita nel corso degli anni, proprio sugli inconvenienti dell’età, nel suo caso arrivata un pezzo avanti. Ma anche di indugiare, sempre all’insegna dell’ironia, su recupero di valori trascurati e sulla scoperta di nuove, insospettabili emozioni..